Chirugia del ginocchio
RICOSTRUZIONE DEL LEGAMENTO CROCIATO ANTERIORE (LCA)
La ricostruzione del LCA prevede generalmente il prelievo di tessuto tendineo del paziente stesso. Frequentemente viene prelevata parte del tendine rotuleo (che collega la rotula alla tibia) con una piccola porzione ossea sia di rotula che di tibia alle due estremità.Altri tendini spesso utilizzati sono il semitendinoso e il gracile che fanno parte della cosiddetta zampa d’oca inserita sulla parte mediale della tibia, oppure il tendine quadricipitale che si inserisce prossimalmente (sulla parte alta) della rotula.
Un discorso a parte va fatto per gli allotrapianti (tendini di donatore) che vengono usati più raramente in casi in cui non vi sia disponibilità dei tendini del paziente per interventi precedenti o per la necessità di effettuare ricostruzione legamentose multiple.
L’intervento si effettua in artroscopia e prevede di eseguire dei tunnel ossei nelle zone dove il normale LCA si inserisce (inserzioni anatomiche) e posizionarvi il tendine scelto per la ricostruzione adeguatamente preparato.
La fissazione del tendine all’osso può avvenire utilizzando diversi sistemi di fissazione. Tra i più utilizzati ci sono viti ad interferenza in titanio o riassorbibili, sistemi a sospensione con bottoncini in titanio, cambre metalliche.
Ad intervento completato vengono posizionati due drenaggi per consentire il deflusso dell’ematoma post chirurgico. Questi verranno rimossi dopo 24 ore durante la prima medicazione. Il carico è concesso dalla prima giornata postoperatoria con l’ausilio di due stampelle ed un tutore di ginocchio.
Gli esercizi di potenziamento del muscolo quadricipite vengono iniziati dal primo giorno postoperatorio mentre la fisioterapia si inizia normalmente alla seconda settimana.
Plastica periferica
In alcuni casi le rotture del LCA si associano ad una instabilità capsulare che si evidenzia nelle rotazioni (instabilità rotazionale). In questi casi è bene associare alla ricostruzione del LCA una plastica periferica, che nei casi di instabilità antero-laterale si può effettuare con la trasposizione di una parte del tendine della fascia lata.